ChainCatcher riferisce che ricercatori e sviluppatori anticipano che il 2026 sarà un anno cruciale per Ethereum per raggiungere una scalabilità esponenziale attraverso le prove a conoscenza zero (ZK). A quel punto, alcuni validatori di Ethereum non eseguiranno più nuovamente le transazioni ma verificheranno direttamente le prove ZK, alterando fondamentalmente il funzionamento della blockchain, con una portata paragonabile alla transizione di Ethereum da PoW a PoS nel 2022, nota come “The Merge”.
Il ricercatore di Ethereum Justin Drake ha dichiarato che il primo lotto di validatori inizierà a verificare le prove ZK per ogni blocco invece di rieseguire tutte le transazioni, il che porterà effetti di scalabilità istantanei al Layer1 e getterà le basi per i futuri 10.000 TPS. Attualmente, il throughput della mainnet di Ethereum è di circa 30 TPS. Drake ha dimostrato durante Devconnect che anche un vecchio laptop può completare la verifica delle prove ZK, e entro la fine del 2026, si prevede che circa il 10% dei validatori passerà alla modalità di verifica ZK (Fase 1 di Esecuzione Semplificata). Questo cambiamento ridurrà significativamente i requisiti hardware per i nodi validatori mantenendo la decentralizzazione della rete.
L’ingegnere del client Ethereum Besu Gary Schulte ha sottolineato che in futuro, i compiti computazionalmente intensi saranno gestiti principalmente dai costruttori di blocchi e dai produttori di prove ZK, mentre i validatori ordinari dovranno solo eseguire controlli leggeri, creando le condizioni per aumentare il limite del gas e il throughput complessivo. Nel roadmap, Ethereum si trova attualmente ancora nella Fase 0 (verifica volontaria), si prevede di entrare nella Fase 1 (cambio parziale dei validatori) nel 2026, e passare alla Fase 2 nel 2027, dove i produttori di blocchi saranno obbligati a generare prove ZK, raggiungendo un’esecuzione completamente basata su ZK.
